12,5% vol

il ROSONE
Primitivo Rosato IGP Salento

Rosato di Primitivo Salento

Ottenuto da uve di Primitivo vinificate in rosé, s’ispira alla leggerezza e all’eleganza dei rosoni delle Cattedrali pugliesi, candidate a Patrimonio dell’Unesco

Colore

Rosa intenso brillante

Gradazione alcolica

12,5% vol

Vitigno

Primitivo IGP Salento

Zona di produzione

Villa castelli, Salento, Puglia

Vinificazione

Svinatura parziale del mosto di uve di Primitivo dopo macerazione di qualche ora, successiva fermentazione in bianco

Temperatura di servizio

12-14°C

I vini Zito Vineka, da vitigni autoctoni in Valle D’itria, respirano i ritmi naturali della tradizione viti-vinicola Salentina preservandone autenticità e carattere.

Note Enologiche

E’ vino fresco e versatile, che si presenta allo sguardo con un colore rosato lucente e brillante. Il bouquet di profumi è ampio, fragrante, agrumato e rotondo, con uno sfondo di sentori fruttati di bosco e bacche rosse. Il gusto è accattivante ed equilibrato, sostenuto da una buona acidità e una leggerissima persistenza che rende la beva vivace al palato. Ci riporta alla terra rossa e minerale, ricca di humus del Salento e all’ aria luminosa e trasparente di un mattino di Settembre.

Abbinamenti Enogastronomici

Rosone Vino Rosato offre un’invidiabile versatilità a tavola e consente abbinamenti enogastronomici estremamente vari e interessanti.
Ideale a tutto pasto con pietanze fresche e leggere: antipasti di pesce crudo e piatti a base di pesce; consigliamo con selezioni di formaggi giovani o leggermente stagionati dal territorio come il Canestrato Pugliese o il Pecorino delle Murge, la Mozzarella di Gioia del Colle D.O.P. , Burrata o cacioricotta accompagnati da taralli autentici, magari aromatizzati ai semi finocchi.

Vitigno e Vinificazione

In alcune tradizioni vinicole il vino rosato ha avuto una particolare importanza; vale certamente per la Puglia e in special modo per il Salento. In passato, il primo mosto che fuoriusciva dal palmento in cui le uve raccolte venivano riposte, fermentato separatamente, era la base del rosato sfuso, denominato “lagrima”, molto apprezzato nel Salento per l’autoconsumo delle famiglie dei contadini e della borghesia rurale.
Oggi, dagli acini del Primitivo I.G.P., viene estratto il tipico colore rosa grazie ad una macerazione di alcune ore, per poi passare alla fermentazione priva di bucce e all’affinamento per alcuni mesi in botti di acciaio.

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